Sono Chiara e il mio piccolo branco è formato da Manny un maschietto di maltese, Olly una meticcia di tibetian spaniel, Leyla una spinone anziana e Aryel un miscuglio di razze non ben definite di cane da pastore di 40kg. Ve li ho presentati in ordine di apparizione nella mia vita, tutti arrivati da me in età adulta a parte Olly, diciamo che ci siamo scelti a vicenda.

Dopo due anni che Aryel si è aggregata alla famiglia sono iniziati i guai: ha iniziato a ringhiare agli altri tre per motivi per me del tutto incomprensibili, quando un bel giorno la situazione è degenerata, c’è stato uno scontro con Manny e il risultato vista la differenza di taglia è stato uno squarcio sulla testa di Manny per il quale ci è voluta anestesia, punti interni e 15 esterni.

L’atmosfera in casa è cambiata ed io non mi fidavo più di Aryel, mi sentivo impotente e non capivo come un cane tranquillo dall’indole pacifica possa aver perso il controllo, i segnali che qualcosa non andava li aveva dati ma non pensavo arrivasse a tanto, i miei cani tra loro e con gli altri cani sono molto bravi a comunicare in modo equilibrato perciò di solito i problemi vengono risolti con molte ritualizzazioni ma in modo pacifico, Aryel in particolare non ha nessun interesse per il genere canino e non ama fare nuove amicizie, ignora e vuole essere ignorata. 

Ho contattato Valeria per chiederle se poteva fare una conversazione con Aryel per vedere cosa ne veniva fuori e per capirci qualcosa. Valeria ha conversato con Aryel tempestivamente vista la situazione ed è riuscita a centrare il bersaglio: Aryel quando è arrivata da me era un cane fobico, aveva paura un pò di tutto ma in speciale modo delle persone, in due anni ha fatto passi da gigante, ma proprio per questo suo cambiare quasi non si riconosceva, aveva come perso la sua identità, si sentiva di non avere un ruolo all’interno della nostra famiglia, per questo aveva paura di deludere me e se stessa non riuscendo a trovare un motivo di appartenenza al nostro gruppo. Questa sua frustrazione l’ha sfogata sugli alti cani perchè non sentendosi “all’altezza” li vedeva come rivali e aveva paura di perdere tutto ciò che aveva (casa, cibo, amore). Chi avrebbe mai pensato a tutto ciò? Solo la telepatia poteva far arrivare tutta questa complessità di emozioni.

Valeria è stata molto brava a sviscerare il problema anche perchè Aryel non è un cane “chiacchierone”! Valeria ha subito rassicurato Aryel che ne aveva un estremo bisogno e le ha dato la scelta che nel qual caso si fosse presentato un problema con un altro cane di venire da me oppure se io non fossi stata presente di allontanarsi. Perfetto ora che era tutto chiaro si poteva provare a cambiare la situazione che si era creata!

Bene, il giorno stesso della conversazione essendo io anche più rilassata ho iniziato a dare più attenzioni ad Aryel a farla sentire più importante e lei era un cane diverso sorridente ha iniziato immediatamente a non ringhiare più a nessuno e all’esterno con un cane particolarmente “insistente” invece di sbrigarsela da sola come al solito è venuta da me…….perfetto, eravamo sulla strada giusta!

Dietro suggerimento di Valeria, allora ho scritto un messaggio ad Aryel dicendogli quanto era importante per me, che ero molto fiera di lei e degli enormi progressi che aveva fatto, che lei era al pari degli altri che era arrivata per ultima nella nostra famiglia ma per arricchirla ulteriormente, che il suo ruolo era la sicurezza che mi dava averla al mio fianco e questo poteva darmelo solo lei, insieme all’insegnamento dell’ osservazione e riflessione; che non doveva avere paura di perdere nulla perchè il suo ruolo era ben definito e che l’appartenenza al nostro gruppo non sarebbe mai stata messa in discussione.

Quando Valeria le ha riferito tutto ciò mi ha detto che ha trovato un cane completamente diverso, più aperto, sicuro e felice, aveva finalmente il suo ruolo che per lei era fondamentale. 

Servirsi di questa pratica aiuta tantissimo in tanti casi, può aiutare a comprendere, a mettersi nei panni del nostro animale, può risolvere la situazione oppure no, ma come dice Valeria: ” Vale sempre la pena provarci”! 

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